Arriva il Festival (e il non profit e-mail award)

Un brevissimo post per ricordare che ormai manca poco, pochissimo al prossimo Festival del Fundraising. Dal loro ufficio stampa mi hanno chiesto di diffondere la notizia, e come al solito lo faccio ben volentieri. Il Festival infatti è stato il mio primo contatto con il mondo professionale del fundraising, sin dalla prima edizione; da allora ho sempre cercato di essere presente (solo l’anno scorso me lo sono perso, sigh); e, salvo inconvenienti, anche quet’anno ci sarò.

Sui motivi per cui vale la pena partecipare ho già scritto in passato (ad esempio qui e qui), ma quest’anno ci sono delle novità allettanti. I premi per miglior fundraiser, miglior volontario e miglior donatore (ne parlavamo lo scorso post) e, mi hanno informato di recente, il Non Profit e-mail Award, promosso da Contactlab. Per spiegarvi di cosa si tratta, lascio la parola a chi è molto più competente di me.

Qualcuno di voi sarà al Festival? Nel caso, ci si vede lì!

Festival Fundraising 2011: speriamo di esserci

 

Mi ha scritto Sara Boschetti, che si sta occupando dell’ufficio stampa del Festival del Fundraising, chiedendomi se potevo parlarne su questo blog.

E lo faccio ben volentieri! Da quanto è nato, ormai 3 anni fa, sono riuscito a parteciapare a tutte le edizioni. Ho avuto perciò la fortuna di poterlo vedere crescere, da evento- sorpresa (che già il primo anno aveva avuto adesioni superiori ai posti) all’evento annuale che tutta la comunità di fundraiser aspetta: molto spesso, parlando con altri colleghi, ho sentito dire “ci si rivede al Festival!”.

Per quanto mi riguarda, questa manifestazione mi ha un po’ cambiato la vita: è stato lì il primo anno che ho conosciuto dal vivo Paolo Ferrara e Francesco Santini, di cui fino ad allora avevo solo letto o commentato i blog. E’ stato lì che ho potuto informarmi in prima persona sul master in fundraising, parlando anche con ex studenti, e quindi decidere che quello era il percorso di studi adatto a me.

E’ stato poi al Festival che, durante la seconda edizione, ho conosciuto Guy Mallabone, con cui ho poi avuto modo di fare uno splendido  stage in Canada, presso il SAIT. Stage per altro che mi ha indirizzato verso il fundraising in ambito universitario (di cui tornerò ad occuparmi a breve 😉 ).

E sempre al Festival durante la terza edizione, stavolta come volontario, ho potuto conoscere nuove persone, reincontrare molto compagni che non vedevo da un po’… e anche divertirmi. Non solo: durante la terza edizione ho trovato finalmente l’occasione di iscrivermi ad ASSIF, e di partecipare in loco alla mia prima assemblea.

Insomma, se non ci fosse il Festival bisognerebbe inventarlo!

Quest’anno purtroppo per motivi lavorativi (ne parlerò tra non molto) difficilmente riuscirò a partecipare…. Ed è un peccato! oltre che al dibattito Digitale Vs Carteceo avrei più che volentieri partecipato all’assemblea di ASSIF, oltre che a godermi alcune succulente sessioni (come ad esempio questa).

Non resta che cominciare a prenotare per l’edizione 2012 😉

Tornato dal Festival: con voglia di fare e di provare

Il secondo festival del fundraising si è concluso: anche quest’anno ho auvuto modo di partecipare allo stand di  Ammado, il social network (ma non solo) dedicato al non profit. Grazie quindi a Kate Carlise, la businnes development manager di Ammado in Italia, che mi ha permesso di lavorare con lei; una “compagna di viaggio” simpatica e disponibile, dalla quale ho imparato davvero molto.

L’evento è stato sicuramente un successo: per l’impegno dei volontari e del comitato organizzatore, per la voglia di scambiarsi idee ed esperienze dei partecipanti, per la ventata di spunti e novità dei relatori stranieri.

Rispetto all’anno scorso però, ho notato due differenze.

In primo luogo, c’è stato più network: più voglia di conoscerci, maggior scambio di biglietti da visita, insomma una maggior voglia di interazione, che forse è il più grande patrimonio del Festival.

Poi, se l’altro anno molti erano venuti a Castrocaro con l’idea di fare un corso di fundraising a basso costo (e credo che in alcune occasioni il festival si fosse proposto così), quest’anno invece l’atmosfera era ancora di più quella di un incontro degli operatori del settore.

Tra le cose più belle che mi porto dietro, l’aver incontrato dal vivo, anche solo brevemente,  alcune persone che prima avevo sentito solo on line, (come Francesco Quistelli, che sul Festival ha scritto alcune belle osservazioni) e aver ritrovato alcuni che non vedevo dall’anno scorso, come Paolo Ferrara.

L’energia dei relaotori stranieri, Pidgeon e Mallabone.

Gli spunti dalla sessione di Paolo Ferrara e Matilde Puglisi, dedicata al fundraising on line; pensavo che l’email avesse come vantaggi solamente i bassi costi e la velocità, e non avevo mai riflettuto sulle enormi potenzialità di questo strumento per monitarare anche le preferenze dei donatori. perciò… grazie per avermi aperto la mente! (alcune osservazioni sull’agomento le ha fatte proprio Paolo qui).

L’entusiasmo e la simpatia degli altri partecipanti (in primis, i miei compagni del Master in Fundraising di Forlì).

e poi, alcune cose che non vedo l’ora di mettere in pratica! ad esempio ho imparato che:

– è meglio cercare donatori piuttosto che che donazioni.

– i donatori non vanno informati di quello che fa l’ONP: vanno COINVOLTI in quello che fa l’ONP.

– dalle chiacchere al bar a volte si può imparare quanto in una lezione.

– devo studiare seriamente inglese; così se mi capiterà di nuovo di partecipare ad una gara di barzellette tra texani (come mi è davvero capitato) potrò capire qualcosa…

Ci si vede al prossimo anno al Festival!